Assenzio
Mi offri i libri del piacere
in un vassoio fatto di coriandoli e sabbia profumata
e mentre leggiamo vicini e confusi
Mi sfili il tempo con la punta di una forcina
Ti allunghi in un’ abbraccio
e con le dita, cominci a suonare le corde della mia vita
ma mentre balliamo abbracciati ed assenti
dissolvi la realtà in un alito di fumo
Ti nascondi fiero dietro a centinaia di maschere
Ed io mi sento punito
esattamente come nel gioco di Venere
Dove l’amato
Non conosce il volto del suo peccato.
Te ne vai poi a piccoli passi
e quel che rimane in questa stanza vuota,
piena solo di echi e zone d’ombra,
è acqua rafferma sulle porcellane del bagno
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