il Male.. Corruzione o Virtu?
Il Tema mi ha sempre affascinato molto ma non ho mai trovato il materiale adatto e l'energia giusta per "intraprendere tale spedizione", raggiungere quel confine dove tutto d'improvviso si inverte e le regole cambiano colore e forma.
La storia è ricca di grandissimi Scopritori, Navigatori che hanno intrapreso rotte impossibili con l'obiettivo di scoprire nuove terre, Marco Polo, Cristoforo Colombo, Vasco De Gama.. sono solo alcuni di quei nomi che hanno spinto l'uomo oltre il suo universo conosciuto. Ma uno Scopritore oltre che raggiungere le nuove terre deve anche saper farne ritorno, per far conoscere all'umanità la sua preziosa scoperta.
Male e Bene, dove abita quindi quella linea immaginaria che rende Uno l'opposto dell' Altro!? Quella linea non puo' sicuramente celarsi nei pesanti Codici depositati dall'uomo o dalle tradizioni che ci hanno vestiti in tutti questi secoli e forse nemmeno nella religione.
Per capire il Bene dobbiamo necessariamente contrapporVi il Male, per mettere in luce anche le piccole increspature di quel mare che è troppo vasto per delimitarne in confini.
Se volete allora, zaini in spalle e seguitemi in questo viaggio che sarà sicuramente ricco di avvenimenti e assurde rivelazioni... ma attenti al viaggio di ritorno, quello non è assicurato !!!
Capitolo 1
Che sia realmente sbagliato lasciarsi influenzare da pulsioni istintive e non reprimere la propria natura attraverso candidi (e talvolta forzati) pudori? In realtà la storia c'insegna che numerosi personaggi, dediti alle più svariate attività artistiche, filosofiche o letterarie, hanno dato libero sfogo a questi "istinti repressi" per dar luogo alla loro creatività .Comprensibilmente è nella filosofia che quest'aspetto "oscuro" dell'animo umano è stato trattato più approfonditamente, basti pensare solo al numero di filosofi/saggisti che sin dai tempi dell'illuminismo hanno dato via all'immagine sempre più materiale (e conseguentemente sempre meno "divina" e quindi sempre più "malvagia") dell'uomo, questo segnale di "corruzione dell'animo umano" si percepisce sempre più fortemente col passare degli anni, ma c'era chi, addirittura, tesseva le lodi dell'uomo corrotto e perverso, e anzi arrivava a dichiarare che il male era insito nella virtù, in quanto precludeva e forzava il vero istinto umano. Il personaggio in questione è il Marchese De Sade, che già nella metà del 1700 scioccava l'opinione pubblica della Francia imperiale. In realtà, nella sua smisurata bibliografia, vi si trovano sia opere dissolute e raccapriccianti nella loro crudezza ed aggressività (ma comunque ricchissime di divagazioni filosofiche e di dichiarazioni in cui il marchese condannava certa ipocrisia nobiliare del tempo...), sia squisiti saggi che, in maniera meno violenta, esplicavano il vero pensiero che stava alla base della "macchina sadista", e cioè la totale devozione dell'uomo al suo stesso istinto, a prescindere da leggi o moralità di sorta. Se per Nietzsche era il "superuomo", per De Sade si potrebbe parlare di "ultra uomo", inarrestabile, dominatore e creatore del suo stesso piacere, a scapito di qualsiasi ostacolo gli si pari di fronte. Questo è ciò che sta alla base del suo pensiero: per piacere tutto è lecito, anzi, creare delle barriere (morali o fisiche che siano) al proprio piacere non solo è sbagliato, macondannabile secondo le leggi della natura, che vorrebbero il bene di ognuno in modo totalmente egoistico ed individualista..... Questa posizione di De Sade si fa molto forte sia nelle 120 giornate di Sodoma, dove i 4 esponenti di uomo lussurioso e potente (ma anche meschino e codardo...) si isolano dalla società e commettono quella che molto probabilmente è la sequenza di efferatezze mai scritta da un essere umano, al solo scopo di dimostrare che, se uno ha i mezzi, allora gli è concesso tutto, indipendentemente da cosa pensi il resto della società e della religione. Elemento insano, De Sade ha comunque portato elementi interessanti di filosofia dell'egoismo, e il suo uomo, sebbene lontano dall'essere un "superuomo", è comunque un uomo interessante, sempre che studiato come "fenomeno aberrante" e non come esempio di virtù.
SADE: Breve biografia
Donatien-Alphonse-François nacque il 2 Giugno del 1740, e fu battezzato il 3 Giugno, nato ad Avignone nel 1702 e morto vicino Versailles (Montreuil) il 24 Gennaio del1767, sposa il
13 Novembre del 1733 Marie Eléonorede Maillé de Carman,. Sade fu accolto alla scuola di cavalleria di Versailles, e raggiunse il grado di "Mestre de Camp" il 13
Marzo 1771, dopo aver partecipato ad alcune campagne della guerra dei Sette anni. Subito dopo il 29 Ottobre 1763, cominciò la biografia carceraria, a Vincennes, quindici giorni inflitti per
dissolutezze , in una delle "petites maisons" che Sade frequentava con abituale assiduità. Rimesso in libertà dimenticò i buoni proponimenti e già nel Novembre del 1764 era
di nuovo controllato dalla polizia per analoghe faccende.
Aveva avuto nel frattempo tre figli, , che tuttavia non lo aveva reso più saggio nè più prudente. Dopo la prima incarcerazione, Sade fu soggetto a molteplici denunce
sino al venire imprigionato alla Bastiglia. Fu allaBastiglia che Sade, nonostante il rigore della prigionia di cui continuò ovviamente a lamentarsi, articolò la maggior parte delle sue
opere, tra le quali le stesse "120 giornate di sodoma" . libero, dopo aver scontato venti anni, con i tempi che correvano sempre meno Marchese, sempre più povero, per giunta
abbandonato dalla moglie il 3 Aprile, richiese la separazione il 28 Aprile e ottenuta il 9 Giugno.Da quel momento Sade si considerò scrittore.
Il 7 Luglio del 1810 morì il Marchese de Sade a settantatre anni.
